UNIVERSI PARALLELI


Sono già trascorse alcune decine di anni da quando la fisica quantistica ha fatto sì che la teoria degli universi paralleli uscisse dai libri di fantascienza per entrare nei trattati di fisica astronomica.
Quello che a tutt'oggi non è ancora dimostrabile su basi sperimentali è se e come i principi della meccanica quantistica, che governano il comportamento delle particelle sub atomiche, possano essere applicati anche su scala più grande, cioè all'intero universo.
In altre parole, così come la posizione di una particella rimane indeterminata fintanto che non si procede alla sua misurazione, allo stesso modo la possibilità che un dato fenomeno si verifichi, innescando a sua volta un'infinità di possibili concatenazioni di eventi, resta indeterminata finché quel fenomeno non si verifica. Ma a questo punto che cosa ne è di tutte le alttre possibili alternative?
L'idea che supporta la teoria sull'esistenza di universi paralleli è che, da qualche parte, tutto ciò che potrebbe accadere effettivamente accade.
Su quest'idea si impernia la storia raccontata nel romanzo "L'espressione del vuoto".
Franzo, il protagonista, tutt'a un tratto si ritrova a vivere l'esistenza di una copia di se stesso che vive in un universo parallelo.
È un universo tutto sommato molto simile a quello di partenza. Le differenze riguardano solo alcuni dettagli. La città di Rawigarpur, che qui è sviluppata e fiorente, nell'altro universo non esiste, perché è stata distrutta da un cataclisma migliaia di anni prima. Tuttavia, nonostante questo, il mondo si è sviluppato nei secoli secondo un percorso pressoché identico.
Ma altrove le cose potrebbero essere andate in modo molto diverso.
I dinosauri, per fare un esempio, potrebbero non essersi mai estinti e gli esseri umani potrebbero non essere, oggi, la specie dominante.
Il romanzo è strutturato secondo lo schema classico della narrativa d'avventura e potrebbe anche rimanere una lettura amena con cui ammazzare il tempo sul treno o sotto l'ombrellone. Ma qua e là, fra le pagine, come pupazzi a molla delle scatole a sorpresa, saltano fuori numerosi spunti di riflessione, che ci costringono a immaginare di essere parte di una realtà mutevole, per certi versi inquietante, dove quello che percepiamo con i nostri sensi non ha più alcuna garanzia di verità.