DEJAVU

Tutti abbiamo provato, almeno una volta, un'inspiegabile ma vivida sensazione di già vissuto: persone sconosciute che tuttavia ci pare di aver già incontrato e frequentato, luoghi mai visti prima che per qualche strana ragione ci sembrano familiari. Ma per quanto ci sforziamo di scavare nella memoria, non riusciamo a trovare nessun legame fra quelle cose e la nostra esistenza passata
In ogni istante siamo bersagliati da messaggi e informazioni di ogni genere, anche frammentarie. I nostri sensi catturano tutto, anche in modo inconsapevole, e lo registrano su quella sorta di hard disk che è il nostro cervello. Per questo molti sostengono che il fenomeno dei dejavù è semplicemente un prodotto dell'attività cerebrale che a un certo punto ripesca dall'inconscio, rielabora e ricompone schegge di memoria dimenticate, un po' come capita con i sogni.
È un'ipotesi non dimostrata, ma del tutto logica e razionale.
Ma ce n'è anche un'altra.
Immaginiamo che la realtà, ogniqualvolta incontra un elemento che può modificarne il corso si divida secondo tutte le possibili alternative e che, di conseguenza, ognuno di noi possa vivere contemporaneamente più vite parallele e che ciascuna si svolga all'interno di un universo compiuto. Così può accadere che mentre in uno di questi campiamo fino a cent'anni in ottima salute, in un altro veniamo uccisi nel pieno della giovinezza durante una rapina.
Per quanto fino a oggi ci risulta, noi siamo in grado di vivere in modo cosciente soltanto la vita che si svolge nell'universo in cui ci troviamo. Ma da qualche altra parte potrebbero esserci infiniti noi stessi che vivono esistenze diverse, e quelle sensazioni di già vissuto che non riusciamo a spiegare potrebbero essere frammenti appartenenti ad altre vite, che in qualche modo, sia pure a sprazzi isolati, ci vengono trasmessi.
L'idea che Leonardo da Vinci ha avuto nel disegnare un aggeggio molto simile a un elicottero potrebbe essere un dejavu proveniente da una vita parallela vissuta nel futuro, dal momento che il concetto cronologico del tempo è strettamente connaturato con le leggi fisiche del nostro universo.
Che cosa accadrebbe se potessimo conoscere ciò che avviene negli altri universi? Come ci comporteremmo se potessimo sapere come sarebbe continuata la storia con quella ragazza che invece abbiamo lasciato alla fine dell'Università?
L'idea di potersi trasferire da un universo a un altro è il filo conduttore del romanzo "L'espressione del vuoto". Per adesso è solo fantascienza.
Ma chissà. Forse un giorno…