IL VUOTO E' DAVVERO VUOTO?


Che cos'è, in realtà, il vuoto cosmico? Può definirsi davvero vuoto?
In principio tutta la materia e tutta l'energia dell'universo erano concentrate in un solo punto monodimensionale,
Al momento del Big Bang le quattro interazioni fondamentali (elettromagnetica, nucleare forte, nucleare debole e gravitazionale) erano unificate in una sola forma.
Secondo la teoria cosiddetta "inflazionaria", nel primo milionesimo di secondo dal Big Bang l'universo subì un'espansione così rapida e potente da farne aumentare il volume di svariati miliardi di miliardi di miliardi di volte (all'incirca 10 seguito da un'ottantina di zeri). In questa frazione infinitesimale di tempo, accaddero molte cose. Fra queste, le quattro interazioni fondamentali si separarono e si formò un marasma asimmetrico di materia e antimateria. Cioè, per ogni miliardo di particelle c'era una particella di materia in più rispetto all'antimateria.
Ora, siccome la materia e l'antimateria possedevano cariche elettriche opposte, l'incontro di ogni particella di materia con una di antimateria ne provocò il reciproco annullamento. Il che significa che la materia di cui oggi è composto l'universo è soltanto ciò che è rimasto di quel processo di annichilimento, vale a dire all'incirca un miliardesimo della materia iniziale.
Ma come possiamo esser certi che tutto il resto sia andato perduto? Al contrario, se è vero il principio secondo cui in natura "tutto si trasforma, nulla si distrugge" allora quell'enorme quantità di materia e di antimateria iniziale dovrebbe continuare a esistere da qualche parte, sotto diversa forma.
Dove?
Innanzitutto occorre considerare che la materia che siamo in grado di osservare costituisce appena il 4% dell'universo, che di conseguenza ci è ancora sconosciuto per il rimanente 96%.
In secondo luogo, un fattore non meglio identificato, che i fisici chiamano "energia oscura", starebbe imprimendo un'accelerazione al processo di espansione dell'universo.
In terzo luogo, la materia visibile non avrebbe massa sufficiente a esercitare gli effetti gravitazionali presenti nell'universo, ragion per cui gli scienziati ipotizzano l'esistenza della cosiddetta "materia oscura".
Infine, delle quattro interazioni fondamentali, soltanto tre (nucleare forte, nucleare debole ed elettromagnetica) sarebbero vincolate al nostro universo, mentre la forza gravitazionale potrebbe persino provenire in parte anche da un altro universo.
Insomma, ce n'è abbastanza per poter dire che il cosiddetto vuoto potrebbe non essere per nulla vuoto, bensì popolato da forze ed elementi per noi misteriosi e sconosciuti.
Ce n'è abbastanza per poter immaginare che il nostro non sia l'unico universo esistente e che la nostra incapacità di vedere gli altri sia dovuta solo ai limiti dei nostri mezzi percettivi, che ci mostrano una realtà illusoria, come accade ai prigionieri del mito della caverna di Platone.